A Mamoiada, nel corso dell’anno si svolgono diverse sagre e feste paesane. Tra queste le rassegne di prodotti agro-alimentari e di artigianato locale, le feste in onore dei SS. Cosma e Damiano, quella di San Sebastiano, N.S. del Carmelo e La Madonna della Neve (N.S. de Loret’attesu). Una delle più sentite dai mamoiadini è quella di “Sant’Antoni de su o’u” (Sant’Antonio abate) il 16-17 Gennaio, nata in tempi antichissimi come rito propiziatorio per la nuova annata agraria. I festeggiamenti iniziano la sera del 16 Gennaio (sa die de su Pesperu), con l’accensione e la benedizione del fuoco all’esterno della chiesa parrocchiale. I fedeli girano intorno ad esso recitando il Credo per tre volte. La tradizione vuole che ciascun rione accenda poi il suo fuoco con un tizzone preso da quello principale in onore del Santo. In ogni rione del paese la popolazione si raccoglie attorno ai grandi fuochi votivi. E’ un momento di grande partecipazione sociale che si estende anche ai visitatori forestieri ospitati in ogni vicinato ai quali vengono offerti del buon vino novello e i dolci tipici del periodo. E’ proprio in occasione di questa festa che fanno la loro prima uscita nell’anno i Mamuthones e Issohadores. La festa dei SS. Cosma e Damiano rappresenta invece la fine dell’annata agraria. Si svolge nell’omonimo Santuario campestre, a 6 Km. dal paese, che è meta di numerosi pellegrini nel periodo estivo, dove è possibile soggiornare nelle caratteristiche ” ‘umbessias” che circondano la chiesa. A fine Settembre i festeggiamenti in onore dei due Santi si concludono con manifestazioni religiose, musicali, di folclore locale. Tra le feste popolari più antiche e ricche di folklore della Sardegna è il CARNEVALE MAMOIADINO, un Carnevale semplice, povero, se per povertà s’intende la mancanza di sofisticati carri allegorici in cartapesta o altri moderni mascheramenti, ma tra i più suggestivi e autentici. Tutta Mamoiada si riversa nella piazza principale per ballare i tradizionali “passu torrau” e “sartiu”, al suono dell’organetto, per ore ed ore, instancabilmente. Nulla è artificiale o d’importazione esclusi, naturalmente, i turisti che ogni anno giungono sempre più numerosi da ogni parte del mondo per assistere a questo genuino spettacolo. Molti soggiornano presso famiglie del paese. Uomini e donne indossano il tradizionale costume, sfilando e ballando offrono a tutti i dolci tipici locali. Ma la maggior attrattiva, l’attenzione di tutti viene richiamata dalla sfilata dei Mamuthones e Issohadores che sono il simbolo di questo Carnevale e, con il loro incedere e la loro “musica” ritmata, trascinano e coinvolgono la folla. Si spostano come vogliono senza interrompere la compostezza dei loro movimenti, della danza, sono loro i veri padroni del Carnevale. «Senza Mamuthones e Issohadores non c’è Carnevale » dicono gli abitanti di Mamoiada. Un altro simbolo del Carnevale Mamoiadino è dato da un’altra figura tipica chiamata “Juvanne Martis Sero”, si tratta di un fantoccio collocato sopra un carretto e attorniato da una ristretta cerchia di “parenti” che piangono la sua morte il martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale. A conclusione dei tre giorni di balli e sfilate i,n piazza viene offerto ai presenti un tipico piatto di fave con lardo di maiale, il tutto innaffiato dall’ottimo vino.

Ultima manifestazione annuale sono “Sas Tappas ‘in Mamujada” in occasione di Autunno in Barbagia. A Mamoiada si svolge solitamente il primo fine settimana di novembre, in quest’occasione il paese è intriso di profumi che arrivano dalle cucine delle numerose “tappas”, dove si possono gustare svariati piatti tradizionali, bere l’ottimo cannonau locale e visitare le mostre e le botteghe artigiane; a fare da padroni anche qui sono i gruppi dei Mamuthones e degli Issohadores che sfilano per le vie principali del paese.

link  http://www.mamoiada.org


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