Il carnevale mamoiadino è fra le più antiche manifestazioni folkloristiche popolari della Sardegna. La festa di S.Antonio Abate sancisce l’inizio del Carnevale Mamoiadino, tradizione molto sentita dall’intera comunità che si riversa nella piazza principale per esibirsi instancabilmente nelle danze tradizionali di “su passu torrau”, su sartiu” e “su dillu”, al suono dell’organetto o dell’armonica a bocca. Numerosi sono i turisti che ogni anno giungono ad assistere a questo spettacolo, in cui vengono coinvolti, non come spettatori, ma come attivi protagonisti, e vengono trascinati all’interno della cerchia di ballerini. La festa viene rallegrata dai colorati costumi tradizionali, indossati per l’occasione da donne, uomini e bambini. Tra la folla l’attenzione di tutti viene richiamata dall’arrivo in piazza dei Mamuthones e Issohadores, simbolo del Carnevale Mamoiadino che col loro passo deciso e ritmo incalzante trascinano il pubblico. Altro simbolo del Carnevale è Juvanne Martis, un fantoccio la cui comparsa denota la conclusione del carnevale. Questo enorme pupazzo, colpito da una grave malattia, viene posizionato su un carretto trascinato da un asino. Attorno ad esso qualche chirurgo e infermiere, procedono a trapanare il cranio, a eseguire tagli di decine di metri d’intestino e ad effettuare trasfusioni di vino locale all’interno della botte che costituisce il corpo dell’infermo. Uomini e donne vestiti in abiti tradizionali femminili ne piangono poi la morte cantando sconsolatamente. A conclusione dei tre giorni di balli e sfilate in piazza e nelle vie del paese, a tutti gli ospiti vengono offerti dolci di produzione locale, fave miste e lardo di maiale, il tutto condito con l’ottimo cannonau locale.
nel 2024, il carnevale di Mamoiada è stato riconosciuto dal Ministero della Cultura, carnevale storico d'Italia.